Il 18 luglio del 1610 moriva Caravaggio, artista illustre e al contempo tormentato.
Sono diverse le ipotesi sul luogo esatto della sua morte, a oggi la più quotata è Porto Ercole, in provincia di Grosseto. Grazie a documenti d'archivio e nuove indagini antropologiche, l'Università di Bologna ha identificato con una probabilità del 85% i suoi resti ossei. Sarà davvero Caravaggio?
Per ricordare colui che stravolse la pittura seicentesca, da oggi nell'image bank sono disponibili due nuovi dipinti in altissima definizione, attualmente conservati alla Galleria Borghese di Roma.
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La Madonna dei Palafrenieri: datata 1606, la Pala commissionata dalla confraternita dei Palafrenieri, subì diversi spostamenti prima di essere acquistata da Scipione Borghese. La Vergine e il Bambino sono intenti a schiacciare il serpente, simbolo del peccato originale, mentre isolata sulla destra troviamo Sant'Anna. L'Immacolata concezione di Caravaggio fu oggetto di disapprovazione e ammirazione allo stesso tempo, una caratteristica delle sue opere.
Il Giovane con canestra di frutta: ripreso di tre quarti, il giovane porta tra le braccia un cesto colmo di frutta autunnale, che colpisce lo spettatore per la singolare ripresa dal vero. Nessun simbolo rende il fanciullo assimilabile a un modello iconografico preciso. Opera giovanile, fu realizzata probabilmente quando Caravaggio lavorava alla bottega del Cavalier d'Arpino.
Sono curiose le vicende riguardo il suo ingresso nella Collezione Borghese.
Il Cavalier d'Arpino venne incarcerato con l'accusa di possesso di archibugi e i suoi beni sequestrati dalla Camera Apostolica, tra cui il pregiato Caravaggio. Poco tempo dopo Papa Paolo V donò la tela a Scipione Borghese, suo nipote, forse autore del “colpo” pur di entrarne in possesso. La sua fama di raffinato collezionista è nota, il dubbio lecito.