Le lettere di Lucrezia Borgia, recentemente digitalizzate da Haltadefinizione presso l’Archivio di Stato di Modena, rappresentano una fondamentale fonte di informazioni per analizzare le attività quotidiane e le relazioni politiche di una delle più celebri nobildonne del Rinascimento italiano.
Accusata di vendetta, intrighi e incesto, Lucrezia Borgia è stata anche una grande sostenitrice delle arti. Le sue lettere, che risalgono al periodo del matrimonio con Alfonso I d'Este, o comunque immediatamente precedente, forniscono un'importante testimonianza delle questioni politiche che il Ducato Estense stava affrontando all’inizio del Cinquecento e permettono di intravedere il punto di vista di una donna durante il Rinascimento, un periodo storico in cui le voci femminili rimangono spesso in secondo piano.
Per favorire lo studio di questa importante figura vissuta alla corte degli Este, Haltadefinizione ha realizzato un progetto di digitalizzazione di un vasto corpus di lettere e registri di Lucrezia Borgia conservate presso l’Archivio di Stato di Modena. La campagna di digitalizzazione condotta da Haltadefinizione ha riguardato più di 290 lettere e 15 registri, seguendo due direttrici principali: oltre a digitalizzare in gigapixel le lettere, nel caso specifico del carteggio è stata anche utilizzata la tecnica a luce trasmessa, che prevede l’illuminazione di un oggetto dalla direzione opposta rispetto al punto di osservazione.
Campagna di digitalizzazione presso l'Archivio di Stato di Modena
In primo luogo, la digitalizzazione recto e verso in altissima risoluzione ha permesso di ottenere immagini con una risoluzione ottica di 500 dpi e una fedele corrispondenza cromatica agli originali. Le lettere digitalizzate possono quindi essere ingrandite fino al più piccolo dettaglio senza alcuna perdita di qualità e consentono di eseguire un’analisi estremamente approfondita dell’oggetto ripreso e restituito digitalmente.
In secondo luogo, la tecnica a luce trasmessa ha consentito di acquisire informazioni nascoste all'interno del documento, che sono chiaramente visibili solo quando il foglio viene esposto alla luce in modo specifico. Grazie all’utilizzo di questa metodologia, è stato possibile individuare in modo preciso e dettagliato le forme e i motivi delle filigrane, che costituiscono elementi fondamentali per la datazione e l'identificazione dei documenti.
Infine, va sottolineato che la digitalizzazione delle lettere è stata portata a termine in seguito agli interventi di messa in sicurezza del loro stato conservativo a cura del laboratorio di restauro dell’Archivio di Stato di Modena. L’acquisizione digitale dei documenti offre quindi una panoramica completa e dettagliatissima delle condizioni post-restauro di questi preziosi documenti, fissando un punto di riferimento per il futuro.
Dopo l’acquisizione digitale, le immagini sono state elaborate dai tecnici di Haltadefinizione, che hanno perfezionato i file alla luce della necessità della fruizione digitale dei documenti.
Studiosi e ricercatori possono oggi esplorare facilmente online le riproduzioni digitali dei documenti lucreziani, corredate da un esaustivo apparato informativo, su Lodovico Media Library, la biblioteca digitale sviluppata dal Centro Interdipartimentale di Ricerca sulle Digital Humanities dell’Università di Modena e Reggio Emilia (DHMoRe). Questa piattaforma di visualizzazione -che mira a pubblicare e a valorizzare in maniera integrata il patrimonio storico e culturale del territorio modenese e, più in generale, emiliano-romagnolo- offre un accesso facilitato a un vasto patrimonio di documenti archivistici, consentendo agli utenti di visualizzare e studiare questi preziosi oggetti comodamente da casa.
Grazie alla campagna di digitalizzazione portata avanti da Haltadefinizione, accademici, studenti o semplici appassionati possono esplorare su Lodovico tutti i più piccoli dettagli di queste lettere, tra cui anche le filigrane.
Visore gigapixel della biblioteca digitale "Lodovico Media Library"
La digitalizzazione delle lettere di Lucrezia fa parte del progetto "Le Digital Humanities per lo studio del carteggio di Lucrezia Borgia d'Este", un ambizioso piano di studio, riordino, messa in sicurezza, descrizione e digitalizzazione promosso dall’Archivio di Stato grazie al sostegno della Fondazione di Modena e all’Art Bonus.
All’interno di questo progetto, la digitalizzazione di Haltadefinizione rappresenta un’importante testimonianza di come la tecnologia gigapixel possa essere utilizzata per preservare e valorizzare i patrimoni archivistici.