Nell’ambito del congresso internazionale “Armenia un popolo plurimillenario”, promosso dall’Alma Mater Studiorum di Bologna, venerdì 17 febbraio, ore 10.00, la Biblioteca Universitaria ha presentato nell’Atrio dell’Aula Magna la mostra “Tracce armene alla Biblioteca Universitaria di Bologna".
Per l’occasione, durante l’inaugurazione è stata proiettata l’immagine digitale in risoluzione gigapixel della "Mappa armena" del Conte Luigi Ferdinando Marsili (Costantinopoli, 1691) realizzata da Haltadefinizione.
Il Rotulo 24 del Fondo Marsili, annotato sul verso come Tabula Chorographica Armenica, è una straordinaria mappa della Chiesa armena rinvenuta nel 1991 nei depositi della Biblioteca durante i lavori preparatori della mostra cartografica “Esplorazioni in Biblioteca”. Realizzata su 16 fogli di carta incollati su tela, la Mappa, caratterizzata da imponenti dimensioni (358 x 120 cm), è costellata da disegni colorati ad acquerello e da didascalie in armeno relative a centinaia di monasteri, chiese, eremi, santuari e luoghi di culto ripartiti secondo le quattro circoscrizioni o catolicosati esistenti all’epoca della sua realizzazione.
Nella sezione Biblioteca digitale della BUB è possibile indagare la mappa digitalizzata fronte e retro da Haltadefinizione con straordinaria chiarezza e dettaglio.
Oltre alla monumentale Mappa armena sono stati digitalizzati una selezione di documenti e rotuli di pregio del Fondo Marsili. La tecnologia di photo stitching con scansione sul punto nodale messa in campo permette di acquisire grandi e piccoli formati con un livello di dettaglio che può superare 1000 ppi.
Gli scatti, decine o centinaia a seconda della dimensione dei documenti, uniti insieme attraverso un algoritmo di stitching che consente di ottenere un’immagine finale con una definizione straordinaria, sono stati effettuati con accorgimenti specifici e utilizzando un rigido protocollo, ripetibile e affidabile, nel totale rispetto dell’opera.
La digitalizzazione dei grandi e grandissimi formati del Fondo Marsili della Biblioteca Universitaria di Bologna è stata eseguita da Haltadefinizione nell'ambito del progetto "Il Museo Luigi Ferdinando Marsili", cofinanziato dalla Fondazione Carisbo.
La mostra
La Biblioteca Universitaria di Bologna, come altre biblioteche storiche d’Italia, possiede numerosi documenti antichi in lingua armena sia manoscritti che a stampa, segno concreto delle relazioni culturali che si sono stabilite tra il nostro Paese e questo popolo fin dall’Alto Medioevo. Oltre alla “Mappa armena del conte Marsili” (Costantinopoli, 1691), visibile attraverso le immagini ad alta risoluzione recentemente acquisite dalla Biblioteca, la mostra propone all’attenzione del visitatore alcuni dei pezzi più significativi della collezione, in particolare tre manoscritti miniati e nove volumi a stampa, ciascuno dei quali rappresenta un particolare momento delle relazioni italo-armene o, più in generale, dei contatti avvenuti tra gli Armeni, l’Italia e l’Europa attraverso la stampa.
Al primo posto per il carattere eccezionale che la contraddistingue va collocata la monumentale “Mappa armena” del conte bolognese Luigi Ferdinando Marsili (BUB, rot. 24), da lui commissionata a Costantinopoli nel 1691 e inaspettatamente emersa dai depositi della biblioteca esattamente tre secoli dopo.
A rappresentare l’antica arte armena della confezione del libro manoscritto sono stati scelti i tre magnifici codici miniati (i mss 3290, 3291 e 3292) che furono donati al “papa bolognese” Benedetto XIV dal primo patriarca armeno cattolico, Abraham Petros Ardzivian, quando quest’ultimo venne a Roma nel 1742 per ricevere l’ordinazione. Tra i tre manoscritti spicca il piccolo Vangelo (ms. 3290), un capolavoro artistico sia per la splendida legatura in metallo prezioso che lo protegge, sia per la ricca e accurata serie di miniature (a piena pagina e marginali) che ne adorna le pagine, alcune con uso di oro.
La selezione dei numerosi antichi libri armeni a stampa posseduti dalla Biblioteca Universitaria comprende nove volumi, alcuni dei quali particolarmente rari e preziosi. Si parte, in ordine di tempo, dalla cosiddetta “Bibbia di Oskan”, ovvero dalla prima Bibbia armena a stampa, realizzata ad Amsterdam nel 1666, di cui la BUB possiede una delle pochissime (se ne contano sei in tutto) edizioni di lusso esistenti al mondo. Accanto ad essa, vengono esposti i due esemplari posseduti dalla BUB della “Bibbia di Mechitar”, stampata a Venezia tra gli anni 1733-1735 dall’Abate Mechitar (1676-1749), fondatore dell’ordine dei Padri Mechitaristi dell’Isola di S. Lazzaro a Venezia, di cui uno particolarmente pregiato (A.M.O.V.1). Seguono altri volumi stampati sia ad opera di Armeni che di altre personalità o istituzioni italiane e straniere interessate, a fini missionari o di studio, alla lingua e alla civiltà armena.
Infine, i due ultimi volumi in ordine di tempo esposti rappresentano la straordinaria attività culturale promossa attraverso la stampa dai monaci mechitaristi dell’Isola di San Lazzaro a Venezia: si tratta della Storia degli Armeni del Padre Mikʿayēl Čʿamčʿean, uscita in tre tomi (Venezia, 1784-1786), che offre la prima ricostruzione della storia armena in senso scientifico moderno e i Paralipomena Armena di Filone Alessandrino (I sec. a.C.-I sec. d.C.), pubblicati dal Padre Giovan Battista Aucher (Venezia 1826). Quest’ultima e le precedenti edizioni curate dai Padri Mechitaristi all’inizio dell’Ottocento di opere della letteratura greca conservatesi unicamente nella loro antica traduzione armena furono al centro di un grande interesse da parte di studiosi italiani ed europei, tra i quali va annoverato anche Giacomo Leopardi.